L’IVA sul commercio elettronico, sulle vendite a distanza e sull’attività di drop-shipping


Trattamento IVA nel commercio elettronico

Questo articolo descrive il trattamento IVA e gli adempimenti di fiscalità indiretta a cui sono soggette le imprese di e-commerce che vendono i propri prodotti a consumatori finali localizzati in altri Paesi europei. Per consumatori finali si intendono clienti che non sono registrati ai fini IVA.

Quando la merce viene venduta attraverso Internet e spedita ad un cliente (consumatore finale) in un altro paese dell'UE, il venditore ha la possibilità di addebitare l'aliquota IVA del paese di spedizione o l'aliquota IVA del paese di destinazione. Questa opzione è disponibile solo quando l'importo totale delle vendite effettuate nel Paese di destinazione è al di sotto della soglia per le vendite a distanza. Quando il valore annuale delle vendite per Paese supera invece tale soglia, il venditore è invece obbligato ad addebitare l’IVA del Paese di destinazione, il che implica l’obbligo di aprire una partita IVA nel Paese del cliente (Paese di destinazione dei beni), di depositare dichiarazioni periodiche e di effettuare il pagamento dell’imposta dovuta in quel Paese.

Devo registrarmi ai fini IVA?

Ogni singolo Stato membro ha la facoltà di stabilire, all’interno dei limiti fissati dall’UE, la propria soglia per le vendite a distanza, ovvero il limite entro il quale è possibile applicare l’IVA del Paese di spedizione dei beni. Tuttavia, tali soglie sono generalmente fissate a 35.000 € o 100.000 € (o all'equivalente in valuta locale). I grandi Paesi del commercio elettronico, quali Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi e Regno Unito, hanno applicato la soglia di 100.000 €. Altri Paesi invece, quali ad esempio Spagna, Italia, Francia, Belgio, Finlandia o Austria, hanno un limite di 35.000 euro. Poniamo l’esempio di una impresa del Regno Unito che vende magliette attraverso internet a consumatori finali localizzati in diversi Paesi dell'UE, tra cui la Germania. La soglia di vendita a distanza in Germania è di 100.000 € e l'aliquota IVA tedesca è del 19%. Finché il valore totale delle vendite annuali in Germania rimane al di sotto dei 100.000 €, l'azienda britannica può scegliere di applicare l'aliquota IVA del Regno Unito o l'aliquota IVA tedesca. Nel caso in cui l'azienda decida di applicare l'IVA tedesca o la soglia venga superata, è richiesta la registrazione ai fini IVA in Germania. In questo articolo è possibile verificare quali sono i documenti tipicamente richiesti per una registrazione IVA.

Adempimenti successivi alla registrazione IVA. Dichiarazioni IVA e Intrastat

Dal momento in cui le autorità tributarie del Paese di destinazione dei beni attribuiscono la partita IVA - o meglio, a partire dalla data di registrazione indicata nel certificato IVA - il venditore a distanza è tenuto ad una serie di adempimenti fiscali in quel Paese. Tutte le imprese registrate ai fini IVA devono presentare dichiarazioni IVA periodiche. La frequenza di presentazione, le date di scadenza e i dati da dichiarare sono diversi in ogni Paese.

Il contribuente potrebbe inoltre essere tenuto alla presentazione di dichiarazioni Intrastat nel caso l’invio di beni in altri Stati membri superi le specifiche soglie fissate da ogni Paese (consulta la nostra tabella aggiornata delle soglie Intrastat), sebbene non vi sia coerenza tra gli Stati membri in merito all'obbligo di presentare dichiarazioni Intrastat per le imprese che effettuino vendita a distanza. Analogamente, solo alcuni Paesi obbligano all’emissione di fatture conformi alla legislazione locale.

Marosa, facendo tra l’altro parte dell’Amazon Service Provider network, può vantare una comprovata ed estensiva esperienza nella gestione degli obblighi IVA per le imprese che effettuano l’attività di commercio elettronico in tutta Europa. Possiamo assistere la tua impresa nella determinazione delle proprie obbligazioni, nelle registrazioni ai fini IVA, nella preparazione e nell’invio di tutte le dichiarazioni necessarie o nella revisione delle dichiarazioni già depositate e i processi attualmente in atto, al fine di verificare che tutto sia in regola con le normative locali.


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